Appuntamento l’11 ottobre con le degustazioni aperte al pubblico degli appassionati del vino e agli operatori del settore Ho.Re.Ca.
La formula itinerante di Vini ad Arte 2021 (studiata per essere quanto più sicura possibile in base alle disposizioni anti Covid-19) prevede un gustoso epilogo all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, all’interno della sala del Museo Checco Costa in Piazza Ayrton Senna da Silva, 3. L’11 ottobre, infatti, si svolgerà la “tradizionale” giornata dedicata agli operatori del settore Ho.Re.Ca., che quest’anno prevede anche una parte aperta al pubblico degli appassionati (dalle 17.30 alle 19.30, mentre per gli operatori si inizia dalle ore 12.00). L’ingresso per gli operatori è gratuito, mentre il biglietto per il pubblico ha un costo di 15 Euro ed è solo in prevendita online su TicketOne.
In degustazione ben 300 vini dei Soci del Consorzio Vini di Romagna, in rappresentanza di 60 cantine e aziende vinicole testimoni di tutta la Romagna enologica, da Rimini all’imolese, in abbinamento a una selezione di eccellenze gastronomiche romagnole e non solo: dai salumi di Mora ai formaggi di Fossa, con variazioni sul tema dal Pata Negra ai formaggi francesi e irlandesi.
Durante la giornata è prevista la visita di due chef stellati: Max Mascia del San Domenico di Imola, che non poteva assolutamente mancare all’evento nella sua città, e Carlo Cracco, che di certo non necessita di particolari presentazioni, se non ricordando che negli ultimi tempi è diventato insieme alla moglie anche imprenditore vitivinicolo con base in Romagna (per la precisione a Santarcangelo).
«Con la giornata dedicata all’Ho.Re.Ca. si conclude l’edizione 2021 di Vini ad Arte – sottolinea Ruenza Santandrea, Presidente del Consorzio Vini di Romagna – In questi tempi segnati dalla pandemia, ci ha guidato la voglia di dare all’entusiasmo imprenditoriale una sferzata adrenalinica in vista di una ripartenza piena, un tratto dinamico che nella passione motoristica romagnola trova espressione immediata e orgogliosa. Il nostro sforzo prioritario è di rinvigorire il dialogo fra aziende vitivinicole romagnole e ristoratori, enotecari, baristi, visto che per gran parte dei nostri soci sono il principale sbocco di mercato, così penalizzato dalle restrizioni. Vogliamo ripartire tutti insieme!».