Villa Aldini è una villa storica, che dai colli bolognesi al centro della città domina la vista di Bologna.
La storia di Villa Aldini
La villa venne fatta costruire dall’avvocato Antonio Aldini, ministro e plenipotenziario di Napoleone, a partire dal 1811, su progetto di Giuseppe Nadi. Si narra che Napoleone, nel 1805 salì sulla collina, ed esclamò:
«Ça c’est superbe!».
Tale esclamazione avrebbe convinto Antonio Aldini ad erigere la villa, la cui costruzione però si interruppe nel 1816.
Sul retro l’edificio sono presenti i resti della chiesa romanica della Madonna del Monte, detta “La Rotonda”, costruita nel secolo dodicesimo. La chiesa, di forma circolare, veniva usata come sala di rappresentanza o da pranzo all’interno della villa.
Il timpano esterno include delle decorazioni opera di Giacomo De Maria, raffiguranti l’Olimpo. All’interno sono presenti sale neoclassiche affrescate da Felice Giani.
Acquistata ad un’asta nel 1832 da un privato, che ne intraprese la demolizione a scopi speculativi, e salvata alla fine di quel decennio dall’acquisizione da parte di un comitato cittadino, intorno al 1842 l’architetto bolognese Antonio Serra ne curò la singolare trasformazione in edificio di culto.
Villa Aldini e il cinema
Pier Paolo Pasolini, bolognese di nascita, girò alcune scene di “Salò o le 120 giornate di Sodoma” nel cortile principale di Villa Aldini.
Come arrivare
in bus: linee e orario sul sito www.tper.it
in auto: tangenziale uscita 1 direzione centro.
Orario di apertura
Non visitabile.