22 maggio alle ore 19:30, al tramonto, ci diamo appuntamento alla Chiusa di Casalecchio per una serata all’insegna di racconti teatrali con Marinella Manicardi.
Sarà un modo per ripartire piano, come lo scorrere delle acque nella chiusa nei momenti di magra. Dopo mesi di chiusure, Canali di Bologna riprende la sua attività e nell’alveo della Chiusa, il monumento storico più importante della città. Un segnale importante che segna una forte volontà di collaborazione sul territorio, tesa a valorizzare i Beni Culturali e Paesaggistici attraverso uno spettacolo di qualità.
A raccontare storie di canali e di acque, Marinella Manicardi, un’attrice che si è dedicata, tra altri progetti, al racconto di una Bologna industriosa e capace di nascondere, là dove meno te lo aspetti, opere d’ingegno straordinarie, proprio come la chiusa.
A Casalecchio, di chiuse, ce ne sono due: la vecchia e la nuova. In mezzo, c’è lo spartiacque, una specie di battello di pietra, come un’isola. E’ un giardino, è l’Isola Verde. Oggi lo ricordano in pochi quel giardino, ma negli anni ’50 era un dancing estivo: si ballava, si beveva una gazzosa, si ascoltavano le nuove canzoni, di sicuro qualcuno lì ha incontrato l’amore della sua vita.
È dal fiume che cominciano i suoi racconti. Per esempio quel giardino non era nato come dancing. Serviva a spingere l’acqua del fiume verso la riva di sinistra se la piena con tronchi e pietre minacciava l’argine di destra. L’Isola Verde è una delle invenzioni architettoniche che ancora oggi accompagnano e regolano il fluire del fiume.
Il Reno, fiume adolescenziale e turbolento, è stato fondamentale per l’economia di questi luoghi. Le sue acque derivate nel canale di Reno nei secoli hanno mosso, per esempio, le pale dei mulini da seta che hanno arricchito Bologna e tutta la campagna attorno. Quell’acqua imbrigliata da canali, sbarrata da chiuse, mescolata a quella di altri due torrenti Aposa e Savena, ha obbligato architetti, ingegneri meccanici e idraulici, lavandaie, guardiani e controllori, setaiole, nobili e contadini a inventarsi un lavoro per trasformare questo piccolo fiume in energia da imbrigliare e potenziare. In forza motrice rinnovabile, diremmo oggi. Di questo si racconterà alla Chiusa, anche rubando pagine al romanzo “I sotterranei di Bologna” di Loriano Macchiavelli.
A prendersi cura e a mantenere in sicurezza questo reticolo idraulico cittadino è Canali di Bologna, la forma di aggregazione che i Consorzi dei Canali di Reno e di Savena si sono dati per meglio rispondere alle necessità della Bologna di inizio del terzo millennio. L’evento “Al tramonto, alla chiusa” è organizzato da Canali di Bologna e fa parte di Bologna Estate 2021, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Destinazione Turistica.
Info e prenotazioni: 389.5950213; prenotazioni@canalidibologna.it
Costo del biglietto 12,00 euro
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