La Torre dei Guidozagni è una delle circa 20 torri gentilizie ancora esistenti nel centro storico della città di Bologna.
La torre si trova all’inizio di via Albiroli, in posizione di contrasto con la vicina e ben più alta Coronata. Un tempo si affacciava sulla piazzetta della chiesa dei Santi Stefano e Teopompo, oggi scomparsa.
La “modesta” altezza (circa 20 metri), la base rettangolare (9,80 x 5,92 metri) e lo scarso spessore dei muri di base (circa 1 metro), indicano chiaramente che si tratta in realtà di una casa-torre, cioè fu effettivamente adibita ad abitazione. Probabilmente costruita all’inizio del XIII secolo, in origine doveva avere un’elevazione maggiore, giacché si ha notizia del crollo della sua parte superiore, avvenuto nel 1487, e che distrusse la casa che era a lei unita. Nel 1926 fu restaurata dalla TIMO (la società dei telefoni di Bologna), e accolse le scale di accesso alla centrale telefonica. La porta originaria, sormontata da un arco ogivale, fu rifatta utilizzando marmo anziché selenite, e furono create nuove aperture (una porta e alcune finestre). Il restauro permise di salvare la torre dal crollo.
Storia della Torre dei Guidozagni
I Guidozagni furono nobili di parte guelfa e parteciparono a due crociate (nel 1094 e nel 1291). Possedettero ben quattro torri, di cui questa è l’unica superstite. Un’altra torre Guidozagni si trovava nei pressi della Asinelli e della Garisenda, ma fu distrutta, insieme ad altre, nel 1918, per far posto a nuovi fabbricati. La famiglia non risulta più proprietaria della torre di via Albiroli dalla seconda metà del XVI secolo.
Nel 1267 i Guidozagni si privarono di alcuni terreni, case e torri, che cedettero ai monaci agostiniani per la costruzione della chiesa di San Giacomo Maggiore, nell’attuale via Zamboni.