Torre Carrari

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Torre Carrari
Torre Carrari

Vista frontale di Torre Carrari.

Sagoma snella e poco appariscente, considerato lo spessore dei muri è possibile che anche Torre Carrari all’epoca misurasse gli attuali 22 metri. Si può quindi parlare con più precisione di una casatorre, eretta dalla famiglia Carrari a cavallo tra il XII e XIII secolo. Le casetorri rappresentano uno dei culmini della maestria muraria medievale. Via di mezzo tra la casa lignea e quella in muratura, coniuga una maggior abitabilità alla solidità, all’igiene e alla sicurezza, strutturale e degli abitanti.
La famiglia Carrari in origine era proprietaria di una grossa fetta di isolato tra le attuali vie de’ Toschi, Marchesana e Foscherari, dove possedevano la loro chiesa gentilizia, la loro residenza con annesse una torre e la casatorre, l’unica che, appunto, oggi è ancora visibile. Successivamente chiesa e casatorre passarono alla famiglia Foscherari, da cui il nome della via limitrofa.
Nel 1484 la piccola torre (situata a pochi passi da Via Clavature) è stata acquistata per 1.200 lire e dopo vari ulteriori passaggi, nel Settecento passò in eredità alla Fabbriceria di San Petronio. L’Istituto, sorto nel 1390 per coordinare i lavori di costruzione e – successivamente – manutenzione della Basilica, gestiva le risorse economiche ad essa dedicate e aveva tra le proprie fonti d’entrata proprio le acquisizioni da eredità, qualora non vi fossero parenti oltre il quinto grado pronti a rilevarle. Acquistata poi dalla Società di Rinnovamento Edilizio, è stata inserita nel progetto di rifacimento in falso antico dell’Architetto Arata, che, come visto, l’ha sostanzialmente salvaguardata.

Come arrivare a Torre Carrari

in bus: linee e orario sul sito www.tper.it
in auto: situato in zona a traffico limitato ZTL.

Orario di apertura

Torre privata non visitabile all’interno.

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Avatar Luciano Monteleone
Programmatore e web designer per lavoro, da sempre ho amato viaggiare ed esplorare culture e tradizioni di tutto il mondo. Ai tour organizzati preferisco la libertà di muovermi e di inseguire la mia curiosità; mi lascio attrarre dalle situazioni particolari, dalla gente, dai profumi della natura e del cibo. Viaggiare è vivere l’istinto del momento perché altrimenti che scoperta sarebbe?
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