Porta San Felice

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Porta San Felice

Porta San Felice, per le vicende che la videro protagonista nei primi secoli della sua esistenza potrebbe essere chiamata la “Porta della guerra” perché di lì transitavano gli eserciti in marcia verso l’occidente ostile; da lì si marciava verso Modena, primo avamposto di quella persistente coalizione nemica dei ghibellini; da lì fu fatto entrare il prigioniero regale Re Enzo, figlio di Federico II; lì si fermarono minacciosi i soldati modenesi dopo la tremenda sconfitta di Zappolino; e numerose altre volte fino all’inizio del XVI secolo di lì si scorsero eserciti ostili pronti a dar battaglia. Fu eretta nel XIII secolo e dotata nel 1334 di una rocca e di un ponte levatoio. Ristrutturata tra il 1506 e il 1508 con una nuova copertura del cassero e l’edificazione di un avancorpo a protezione del ponte levatoio, fu ampiamente restaurata nel 1805 in occasione di una visita di Napoleone e successivamente nel 1840 quando sulle mura ai suoi lati furono aggiunti i merli a coda di rondine. La sua rilevanza era indotta dalla collocazione sull’asse stradale della via Emilia; pertanto ospitava negli edifici annessi il corpo di guardia e i gabellieri addetti alla riscossione dei dazi. Tra le vicende di cui fu protagonista, quella della “secchia rapita”, quando le truppe modenesi nel novembre del 1325, dopo aver sbaragliato l’esercito bolognese nella battaglia di Zappolino, si fermarono davanti alla porta e in segno di scherno si portarono via il secchio di un pozzo prospiciente.
Porta San Felice si trova a pochi passi dal Mercato delle Erbe e dalla Basilica di San Francesco.

Come arrivare a Porta San Felice

in bus: linee e orario sul sito www.tper.it
in auto: tangenziale uscita 2-3-4 direzione centro.

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Avatar Luciano Monteleone
Programmatore e web designer per lavoro, da sempre ho amato viaggiare ed esplorare culture e tradizioni di tutto il mondo. Ai tour organizzati preferisco la libertà di muovermi e di inseguire la mia curiosità; mi lascio attrarre dalle situazioni particolari, dalla gente, dai profumi della natura e del cibo. Viaggiare è vivere l’istinto del momento perché altrimenti che scoperta sarebbe?
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