Andato in scena al Teatro Duse di Bologna
Festa grande al Teatro Duse di Bologna per gli Oblivion. Il gruppo nato proprio nella città felsinea ha festeggiato, sul palco che li ospitò per la prima volta, il traguardo delle prime 1.000 repliche della loro carriera.
Il sodalizio di questo esuberante quintetto inizia nel 2003, quando, per la prima volta, s’incontrano e decidono di creare un ensemble alquanto bizzarra e non convenzionale. Il 2008 li vede per la prima volta calcare i grandi teatri italiani, debuttando proprio nello storico Teatro Duse di Bologna, con l’ormai celeberrimo “I promessi sposi in 10 minuti” per poi, l’anno successivo, portare in scena “Oblivion Show”. Da allora, si sono susseguite tredici tournée in tutta Italia per sette spettacoli, incluso questo ultimo progetto “Oblivion Raphsody”.
Oblivion Raphsody al Duse: la recensione
Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli ritornano alle origini con una sorprendente versione acustica della loro opera omnia. Gli ingredienti sono semplici: una chitarra, cinque voci che si armonizzano alla perfezione e fiumi di parole usate con intelligenza, ironia, creatività, estro e cultura.
Un mashup d’ingredienti perfetti per regalare al pubblico uno spettacolo di altissimo livello qualitativo, irridente e tanto dirompente da distruggere e reinventare le loro hit, dopo aver sconvolto senza pietà quelle degli altri. Lo show, diretto da Giorgio Gallione, riunisce le performance più amate della compagnia, dalle parodie dei classici della letteratura per arrivare alla dissacrante satira musicale.
I cinque performer animano il palcoscenico con eclettismo non solo grazie alle grandi doti canore, ma anche alla capacità di trasformarsi in attori, cabarettisti, imitatori con grande maestria. Nel grande frullatore creativo di questi eccezionali performer c’è di tutto: dalla letteratura più alta (passando dai Promessi Sposi a Dante Alighieri), alla battle musicala che narra le due grandi battaglie di Waterloo e di Troia per passare poi a Lucio Dalla, Shakespeare e talmente tante altre citazioni che è impossibile elencarle tutte. Non è mancato nemmeno l’ultimo successo di Mengoni, che ancora con il trofeo del Festival di Sanremo in mano si è ritrovato a fare un giro all’Ikea grazie all’esilarante parodia che ha stravolto il testo di Due vite.
Gli Oblivion dimostrano che, nonostante il tempo passi, loro non hanno affatto perso la voglia di giocare con la musica e il teatro masticando note, spaziando tra genio e follia, giocoleria e cabaret, in un viaggio irresistibile e demenziale fatto di talento, raffinata parodia e folli sperimentazioni.
Info: www.oblivion.it