Oltre alle Due Torri, non molto distanti, uno dei simboli più conosciuti della città di Bologna è la Fontana del Nettuno. La Fontana del Nettuno si trova nell”omonima piazza, proprio accanto a Piazza Maggiore e di fronte a Palazzo Re Enzo.
Fu realizzata per volontà di papa Pio IV e si tratta di una fontana monumentale, alla cui sommità è collocata una grande statua che rappresenta il Dio Nettuno. La posizione della fontana corrisponde al punto d’incontro tra il cardo e il decumano massimo dell’epoca romana, ovvero l’antico centro della città.
La fontana, presenta quattro punti, che rappresentano rispettivamente i fiumi Gange, Nilo, Rio delle Amazzoni e Danubio, ovvero i corsi d’acqua dei continenti allora conosciuti. Ai piedi della divinità fanno da cornice quattro sirene a cavallo di altrettanti delfini. Per alimentare i suoi novanta zampilli, venne costruito un acquedotto che trasportava le acque della fonte Remonda da San Michele in Bosco al centro.
La statua del Nettuno è opera dello scultore fiammingo Gianbologna ed è interamente realizzata in bronzo fuso. Per le sue dimensioni viene chiamata dai bolognesi “al zigant” ovvero il gigante, per via delle sue notevoli dimensioni (320cm). L’opera poggia su una base di tre gradini, al di sopra dei quali è collocata una vasca ricoperta da marmo di Verona. Il resto della fontana, invece, è stato progettato da Tommaso Laurenti, di Palermo. Costruita tra il 1563 e il 1566, questa fontana venne immaginata fin dall’inizio come simbolo spettacolare della munificenza e del buon governo pontificio.
Secondo una credenza, girare due volte in senso antiorario attorno alla Fontana di Nettuno sarebbe di buon auspicio per gli studenti che stanno per intraprendere un esame. Questa credenza deriva dal fatto che il Gianbologna, per progettare la statua girò proprio due volte attorno al piedistallo, prima di decidere definitivamente come rappresentare il Dio del mare.