Bologna vanta una tradizione musicale così ricca da aver meritato la nomina dell’Unesco a Città Creativa della Musica, prestigioso riconoscimento che si onda sulle eccellenze del passato e sulla ricchezza delle proposte del presente.
Iniziamo a presentarmi i luoghi simbolo, partendo dalla Basilica di San Petronio (piazza Maggiore).
La più importante cappella musicale bolognese, quella di San Petronio, viene istituita nel 1436 da papa Eugenio IV e raggiunge fama europea. Il coro intarsiato da Agostino de’ Marchi e i corali miniati raccontano questa ininterrotta attività musicale sino all’inizio del ‘900 e che vide il suo periodo d’oro nella seconda metà del ‘600 sotto la direzione di Cazzati, Colonna e Perti, con musicisti di spicco come Domenico Gabrielli, Vitali e Torelli.
Il simbolo più prestigioso della Cappella è un organo monumentale tuttora funzionante, costruito tra il 1471 e il 1475 da Lorenzo da Prato: il più antico al mondo ancora in uso.
Nel 1596 fu aggiunto un altro organo, opera di Baldassarre Malamini, anch’esso oggi perfettamente funzionante, nonostante i quattrocento anni di vita.
Su Piazza Maggiore si affacciano alcune delle più importanti campane cittadine – oggi visibili solo esternamente – destinate a scandire fin dal medioevo il rito degli eventi civili e religiosi. La prima viene sistemata all’inizio del ‘400 sulla Torre dell’Orologio del Palazzo Comunale, seguita nel 1453 dalla gigantesca campana (circa 47 quintali) sulla Torre dell’Arengo, usata per richiamare la cittadinanza in occasione di avvenimenti politici e sociali. Infine il campanile di S. Petronio in cui, nel ‘500, si realizza un sistema di montaggio che consente il concerto delle quattro campae con una rotazione a 360°, un’arte campanaria della ‘alla bolognese’ ancora oggi tramandata di padre in figlio.
Fonte Comune di Bologna
Foto: Marco Ravenna (sito web)