Venerdì 8 novembre alle 19, l’autrice incontra il pubblico per parlare de “L’anno della garuffa”, l’ultimo libro pubblicato per Arkadia Editore. Modera l’evento la giornalista e scrittrice Isa Grassano. Appuntamento in via Nazario Sauro 16/a
Gallery 16 apre le porte a una nuova presentazione di libri, ospitando – venerdì 8 novembre, alle 19 – Anna di Cagno e il suo romanzo da poco pubblicato “L’anno della garuffa” (Arkadia Editore). A dialogare con l’autrice, la giornalista e scrittrice Isa Grassano.
L’anno della garuffa, il nuovo romanzo di Anna di Cagno
Ambientato in un Sud “minore” e in una città mai nominata, ma al centro di speculazioni edilizie e contrabbando di sigarette, L’anno della garuffa comincia la notte del 16 marzo del 1978 e si conclude il 9 maggio dello stesso anno.
Sono le date del rapimento di Aldo Moro e cornice temporale nella quale un altro rapimento, questa volta però ai danni di un bambino di dieci anni, sconvolge la vita di una città di provincia non più così piccola da essere ancora una comunità, ma non ancora così grande da attirare l’attenzione in un Paese martoriato dagli Anni di Piombo.
«Nel 1978 avevo dieci anni e a scuola la mia maestra, ogni sabato, ci leggeva in classe il quotidiano della città. Da quel momento, per me, il rapimento di Aldo Moro ha acquisito il valore simbolico della perdita della fiducia nel mondo dei “grandi”», spiega di Cagno.
A narrare questo rapimento, Monica, una ragazzina poco più grande della vittima che sarà costretta a fare i conti con l’imprevedibilità dei comportamenti di quegli adulti di cui vorrebbe fidarsi. Dal suo incontro accidentale con una giovane giornalista, che deve “coprire” la notizia sulla cronaca locale, nascerà un insolito sodalizio. Insieme giungeranno alla consapevolezza che non sempre verità e realtà vanno nella stessa direzione, e che invece molto spesso è un tiro a effetto (la garuffa, appunto) a segnare il destino di tutti.
Il bookshop è a cura della Libreria Trame.
«L’anno della garuffa è il ritratto di una generazione che si è persa e di un Paese che non si è più ritrovato. Un grande romanzo politico italiano che abbiamo il dovere di leggere» (Nicola Vacca, scrittore e critico letterario)